Nel panorama editoriale odierno, la comunicazione social è diventata imprescindibile. In Italia, il 90% della popolazione utilizza Internet per quasi 6 ore al giorno, e il 71% è attivo sui social media (dati WeAreSocial Report 2025). Questo dato evidenzia quanto sia fondamentale per le case editrici presidiare questi canali per raggiungere il proprio pubblico.
Secondo ricerche recenti, oltre il 70% dei lettori scopre nuovi titoli tramite social network, in particolare grazie a influencer specializzati come booktoker e bookstagrammer. Questi content creator, con il loro approccio autentico e diretto, riescono a coinvolgere una community affezionata e a generare un impatto sulle vendite. Si stima infatti che i libri promossi da influencer possano registrare un incremento delle vendite fino al 40%.
Entriamo più nello specifico, ma senza perderci…
Perché le persone usano i social media?
Entrando nello specifico sui comportamenti relativi ai social media, le principali ragioni che spingono le persone a utilizzarli e a partecipare alle conversazioni online, sempre secondo il Report 2025 sono:
- Leggere nuove storie (47,1% degli utenti)
- Impiegare il proprio tempo libero (46,4%)
- Rimanere in contatto con i propri cari (43,4%)
- Trovare ispirazione per cose da fare o acquistare
Questi dati sono fondamentali per l’editoria, perché confermano che quasi la metà degli utenti cerca nuove storie e contenuti da leggere. Questo dimostra il potenziale enorme dei social per la promozione dei libri: una strategia social ben costruita può intercettare questa esigenza e trasformarla in opportunità di vendita e engagement.
Quanto tempo passano online gli italiani?
Oltre alla preferenza per i social, è interessante analizzare il tempo di utilizzo del web. In media, gli italiani e le italiane trascorrono 5 ore e 39 minuti al giorno online, di cui 1 ora e 48 minuti dedicati esclusivamente ai social media. Questo evidenzia il ruolo sempre più centrale delle piattaforme digitali nella quotidianità delle persone, comprese le modalità con cui scoprono nuovi prodotti e contenuti, tra cui i libri.
Un altro dato rilevante riguarda il boom dei podcast, con un tempo medio di ascolto di 33 minuti al giorno. Questo rappresenta una nuova opportunità per il settore editoriale: i podcast tematici sui libri, le interviste agli autori e le letture ad alta voce possono diventare strumenti di marketing potenti per raggiungere nuove fasce di pubblico.
L’intrattenimento e gli influencer dominano i social media.
I social media vedono un crescente successo di account che offrono contenuti leggeri, come meme, parodie e intrattenimento, riflettendo un trend che punta sull’umorismo come forma di coinvolgimento. Questo approccio è stato confermato anche ai Cannes Lions Awards 2024, dove l’intrattenimento è stato riconosciuto come una strategia vincente per connettere brand e audience, guadagnando addirittura una categoria dedicata nella sezione “Cultural & Context”. Sempre più aziende, comprese le case editrici, si affidano a contenuti divertenti e creativi per stabilire relazioni più autentiche con il pubblico.
Gli influencer continuano a essere tra gli account più seguiti, grazie a contenuti genuini e di intrattenimento, spesso in collaborazione con i brand. In questo contesto, i social media si confermano tra le principali fonti per la ricerca di brand online, con utenti che li utilizzano non solo per svago, ma anche per scoprire nuovi prodotti e servizi. Per l’editoria, questo significa un’opportunità concreta per rendere i libri più accessibili e appetibili attraverso strategie innovative e collaborazioni con content creator del settore book!
Perché le case editrici devono investire nei social e nell’influencer marketing?
Ignorare questa tendenza significa rinunciare a una vasta fetta di pubblico, in particolare tra i lettori più giovani. La Generazione Z, infatti, è profondamente connessa a Internet e utilizza intensamente i social media per scoprire e condividere contenuti. Per restare competitive, le case editrici devono integrare l’influencer marketing nelle proprie strategie promozionali, collaborando con creator in grado di trasformare un libro in un fenomeno virale. Negli ultimi anni, i casi editoriali non sono mancati: da Il fabbricante di lacrime di Erin Doom (Magazzini Salani, 2021) alla riscoperta di Una vita come tante di Hanya Yanagihara (Sellerio Editore, 2016), sono molti i titoli che, grazie al passaparola digitale, hanno conosciuto un successo straordinario.
Oggi, un contenuto ben studiato su TikTok, Instagram o YouTube può fare la differenza tra un libro che passa inosservato e un bestseller. Il pubblico non si limita più a cercare nuovi titoli in libreria o sugli store online, ma si affida sempre più al consiglio di influencer e community digitali per le proprie scelte di lettura.
📚 Attenzione! Questo non significa sminuire il valore della propria casa editrice, né che si tratti di una strategia riservata esclusivamente al genere romance. Esistono infatti Book Influencer molto diversi tra loro: la chiave è individuare quelli più in sintonia con la propria identità editoriale e visione culturale.
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